giovedì 8 dicembre 2011

Strangehaven, la prima trilogia.

Spolverando tra gli scaffali.

Strangehaven, la prima trilogia: Alex Hunter ha preso una decisione, ha deciso di fare quello che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pensato di fare: mollare tutto e andarsene.
Andarsene, sia fisicamente che metaforicamente, imboccare una strada e filarsela da tutto, responsabilità, bollette, lavoro e dal proprio compagno. Di questo sembra avviarsi a parlare la serie Strangeheaven dell’inglese Gary Spencer Millidge.

Una fuga quindi, quando ad un tratto giunge un imprevisto: una sinistra visione, i fari sembrano illuminare qualcosa, una frenata improvvisa ed ecco il protaognista risvegliarsi in una stanza di ospedale.
Il paese sembra accogliente e pieno di persone molto socievoli, forse troppo. Il poliziotto di quartiere, il droghiere il meccanico tuttofare e una affascinante ragazza, Janey, bella simpatica non troppo invadente, affettuosa e protettiva, forse troppo.
Il disegno, inizialmente, appare dilettantesco, ma nei numeri successivi migliora. Il lettore continua ad avere la sensazionale di qualcosa che sta succedendo dietro il tranquillo paese che da il titolo all’albo: una sensazione onirica che pervade tutte le tavole, attraverso personaggi eccentrici, come il sosia di Alan Moore che si crede (o lo è veramente?) un extraterrestre, fornendo spiegazioni fantascientifiche al motivo per cui indossa sempre un paio di occhiali da sole.

Alan Moore
Vi sono inseriti anche elementi legati alle culture indigene legate all’uso di allucinogeni (ricordate Stati di allucinazione?) e alla possibilità di trasferire il proprio “io” nel corpo di animali: esempio un falco con cui vedere il mondo dall’alto.
Ma fondamentale è l’esistenza di una sinistra loggia massonica che sembra avere degli interessi particolari per Alex Hunter, che inizialmente sembra intuire qualcosa: difatti tenterà di andarsene dal paese con la propria auto ma il tentativo fallirà quasi subito. Ingenuamente il protagonista darà la colpa al suo scarso senso dell’orientamento e coccolato da Janey dimenticherà l’accaduto, decidendo di cercare lavoro, come insegnante, in paese che lo distragga dal suo passato.
Dietro a Strangehaven c’è un progetto molto preciso da parte dell’autore Gary Spencer: l’autoproduzione che permetta all’artista un onesto rapporto con il lettore esprimendo esattamente quello che si vuole raccontare senza compromessi commerciali.
Ogni edizione, compresa quella italiana, ha un canale diretto con l’artista che segue con attenzione la posta dei lettori, dando risposte mai scontate e piene di entusiasmo di fronte a un progetto nato in sordina e che sta riscuotendo molto interesse in America come in Europa.
Strangehaven è da provare perché superando il blocco psicologico che può dare il prezzo di copertina (tra i 5 e i 6 euro) e il disagio dei disegni inizialmente modesti, verrete premiati da una storia interessante e originale. I primi tre numeri formano una piccola trilogia.
Non è facile trovarlo ma basta richiederlo alla vostra fumetteria di fiducia. L’editore è la Black Velvet. Il sito ufficiale dell’autore.

Gary Spencer Millidge, Strangehaven n.1 - I figli del giaguaro, pagine 64, euro 6,00
Gary Spencer Millidge, Strangehaven n.2 - Gli uomini pesce, pagine 48, euro 5,00
Gary Spencer Millidge, Strangehaven n.3 - L’anima della foresta, pagine 48, euro 5,00
Gary Spencer Millidge, Strangehaven n.4 - Lo spirito del natale, pagine 48, euro 5,00
Black Velvet Editrice, formato 16,5x24 cm, brossura, bianco e nero.


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