sabato 8 marzo 2014

Tre donne intorno al cor...*

Di fantascienza e di fantadonne (all'8 di marzo guardacaso).

Nel giro di pochi giorni sono arrivati alla Sturiellet tre fumetti che oltre alle date d'uscita hanno non pochi punti in comune:
Hans, il capolavoro sci-fi di Grzegorz Rosinski
Khaal Cronache di un imperatore galattico, con testi di Louis e disegni di Valentin Sécher
Snow Piercer di Jean-Marc Rochette, Jacques Lob e Benjamin Legrand.
Intanto la trinità appartiene interamente al genere sci-fi da noi sturiellettari tanto amato. Il libraio Corrado si è gettato a capofitto nella lettura, e ne ha tratto a margine alcune considerazioni.
Allora Corrado?

«Beh! A parte il fatto di essere inseriti nel genere letterario chiamato fantascienza, la cosa che salta all'occhio sono i personaggi femminili, o meglio le comprimarie femminili: peccato che la loro presenza serva unicamente a "stimolare" i protagonisti maschili, eccitandoli in muscolari combattimenti, siano essi ingaggiati contro il sistema costituito, o alla conquista di enormi astronavi e (addirittura!) di interi pianeti.

Le donne con Khaal sono il soggetto di orgasmiche visioni, che invitano l'erculeo protagonista a conquiste planetarie, ovviamente massacrando e soggiogando interi popoli. Dicono che il sesso sia un toccasana rinvigorente, ma a questo signore garantisce nientepopodimeno che la conquista dell'universo!
In Hans, la Lei in questione ha almeno il potere di indurre il nostro protagonista a una straordinaria trasformazione, mutandolo in un "ribelle dei viaggi nel tempo". Per lei, infatti, Hans abbandona la rispettabile uniforme di agente spazio-temporale per ritrovarsi fuorilegge a combattere mostri e lucertole giganti, inseguito da ex colleghi che cercano di arrestarlo. Niente di più plausibile essendo, lui, una sorta di disertore che, invece di rubare cavalli o automobili, sequestra razzi interplanetari. In tutto questo la nostra lei che fa? urla, si dimena e gli sospira tutto il suo Amore.

Infine, eccoci alla star del momento: Snow Piercer. L'opera ha goduto di una favolistica e grottesca trasposizione cinematografica in puro stile visionario made in Corea. Anche qui il protagonista è un vero "maschio", come del resto anche gli altri artefici del destino dell'umanità che incontriamo nella storia: progettisti, programmatori e dirigenti di questo straordinario treno, metafora della decadenza occidentale; tutti masculi!
Le donne invece sono segregate in ruoli di segretarie, mamme chiocce, spogliarelliste, prostitute... e il solito, banale ruolo della spalla, romanticamente arpionata a Lui (il ribelle, il liberatore, l'illuminato). L'eroina coprotagonista lo accompagnerà ovunque, delusa (ma romantica) intellettuale, seguendolo nella lunga risalita dalla coda del treno fino alla locomotiva, per affrontare un altro "Lui": il padre di tutti i sopravvissuti della grande glaciazione. Che fine farà la coprotagonista? Poco importa! La morale della storia è sapere cosa farà lui, quando incontrerà il signore della locomotiva dal moto perpetuo. 

Pazienza! Ancora una volta è andata così... Ma le eccezioni ci sono: prendete "Barbara" di Zanotto, femmina ribelle, come da prassi procace e prosperosa (che il fumetto si deve vendere), ma tuttavia al pieno centro della storia e della Storia. Certo va spiegato come faccia una signorina ad affrontare le paludi urticanti, stracolme di zanzare e spine velenose, vestita solo di hot pants e reggiseno (e di un fucilone spara laser)... ma questa è un'altra storia.»




*P.S. Un ringraziamento solenne a Padre Dante

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