domenica 11 maggio 2014

Trent.

A ciascuno il suo.
Stimato popolo di Sturiellet, oggi il portinaio* vi consiglia:

Trent, Rw Lion collana Lineachiara.
Scritto da Rodolphe, disegnato da Leo
16x21, B, b/n, 96 pp.

Peccato per il virus del secolo che bonellizza qualsiasi cosa abbia un revolver, un cavallo e un saloon (curioso che Ken Parker abbia avuto, invece, il destino inverso). Ma Trent è una piacevole lettura che va consigliata senza mezzi termini.
Trent è un detective di fine '800 arruolato nell'esercito canadese. Il suo scopo è arrestare delinquenti di ogni risma o svelare misteriosi omicidi avvenuti in sperdute miniere d'oro o colonie di confine. Insomma una sorta di "True Detective" a cavallo. Il nostro ufficiale è integerrimo, nulla lo corrompe. Neanche l'amore che saluta dal treno, mentre la stazione l'avvolge con il suo vapore, in compagnia del suo fedele cane dal nome quantomeno originale: "cane" (e già da questo si apprezza la filosofia del personaggio: pratico, squadrato, leale e romantico; tanto da preferire l'dea di un rapporto d'amore, piuttosto che il rapporto stesso, destinato, con il tempo, a rovinarsi invecchiare e deludere). Un ranger elegante, con la giubba sempre a posto, anche dopo una scazzottata o tre giorni passati a inseguire assassini nelle foreste. Il disegno è raffinato, semplice ma dettagliato, sopratutto nelle anatomie equine. I paesaggi sono sterminati, freddi e pieni della malinconia suscitata dallo sterminio dell'uomo bianco nei confronti del popolo Apache.

*Il portinaio è il nuovo lavoro di Gargiulo: per fare l'avvocato bisogna esserci tagliato e lui, che alla fin fine è un bonaccione, si faceva pagare in "natura".

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