martedì 9 giugno 2015

Black Science

Non è mai saggio sostituirsi a Dio.
Sturiellet, Naso Peloso e Pippo Sballato presentano:

Black Science, pubblicato da BAO Publishing. Volume nel formato di Saga contenente la miniserie Image Comics di Rick Remender, Matteo Scalera e Dean White.

Black Science è un fumetto di fantascienza dalle atmosfere vintage, con protagonista il "classico team" di esploratori: lo scienziato un po' incosciente, la sua famiglia composta dall'inseparabile moglie e i suoi brillanti figlioli; non mancano l'affascinante assistente tutte curve, il nerboruto e possente amico che fungerà da guarda-spalle, l'assistente di laboratorio e il (probabile) traditore al servizio del "misterioso capo". La partenza sembra mantenere le premesse dell'avventura classica legata a fantastici salti "intra-dimensionali", che si realizzano attraverso "il Pilastro": uno strumento che permette il superamento delle barriere tra la nostra realtà e quelle alternative. Grazie al sapiente montaggio degli eventi, con continui flashback che riportano il lettore ha fatti avvenuti prima della partenza del gruppo, la storia alterna momenti drammatici a toni più leggeri. Inseguimenti in foreste tropicali che ricordano il pianeta Mongo, ma anche futuristiche città che ricordano Metropolis. Per ultimo, ma non meno importante, l'ingrediente classico del giallo con atti di sabotaggio ai danni del famigerato "Pilastro".


"Il Pilastro" è stato inventato da Grant (lo scienziato un po' incosciente), basandosi sulla teoria che l'universo (così come lo conosciamo), sia uno di innumerevoli "strati", come quelli di una "cipolla", di realtà e universi alternativi. Solo la parte più profonda, il cuore della cipolla, rimane "l'unico" e originale inizio da cui tutto il creato è partito irradiandosi e moltiplicandosi in infinite varianti.
Riusciranno i nostri eroi a tornare al punto di partenza? Quali saranno i danni collaterali causati dai continui salti nel continuum? Ma, sopratutto, chi è il misterioso sabotatore? Insomma, tutti gli ingredienti classici che sembrano assicurare il divertimento, a rischio zero, sia per lo scrittore che per il lettore. Godetevi il viaggio.

Il disegno è entusiasmante, ben curato e a tratti ci ricorda la scuola Argentina di Breccia per poi proiettarci in quella americana del giovane Murphy. Colori straordinariamente corposi e tridimensionali, copertine dal gusto retrò che ricordano quelle di certi romanzi o fumetti di frazzettiana memoria. Image strepitosa nella diversificazione dei propri prodotti, Bao sempre pronta a cogliere la palla al balzo! Peccato quel formato che sacrifica l'occhio, sia con il lettering, che con la grafica.

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